LA SINDROME DI STENDHAL- BELLO DA IMPAZZIRE
Ciao a tutti! Sono Venezia Giorgia Asia. A lezione abbiamo parlato del fatto che lo scopo principale dello storytelling all’interno di un museo è quello di creare un’emozione nei visitatori; queste emozioni sono legate ad un grande elemento di coinvolgimento di profondo: la meraviglia! In merito a questo mi sento di condividere con voi un fenomeno legato a questi concetti ovvero una sindrome di Stendhal. (o sindrome di Firenze- città dell’arte per eccellenza). Questa è una sorta di malessere diffuso che si prova davanti a opere d’arte particolarmente evocative. Il nome di tale sindrome si deve allo scrittore francese Stendhal che, durante una visita alla Basilica di Santa Croce a Firenze, fu colto da una crisi che lo costrinse ad uscire dalla chiesa per potersi riprendere dalla reazione vertiginosa che quel luogo d’arte scatenò nel suo animo.
"Ero già in una sorta di estasi, per l’idea di essere a
Firenze, e la vicinanza dei grandi uomini di cui avevo visto le tombe. Ero
arrivato a quel punto di emozione dove si incontrano le sensazioni celestiali date
dalle belle arti e i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, avevo una
pulsazione di cuore, quelli che a Berlino chiamano nervi: la vita in me era
esaurita, camminavo col timore di cadere… Ero giunto a quel livello di emozione
dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti e dai sentimenti
appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me
era inaridita, camminavo temendo di cadere.”
(“Roma, Napoli e Firenze. Viaggio in Italia da Milano a Reggio,
Stendhal)
La sindrome può colpire sia persone esperte sia persone inesperte di arte che si trovano in auna situazione emotiva molto coinvolgente. L’impatto con l’opera d’arte è determinato da molteplici fattori collegati alla propria formazione culturale, alle proprie ideologie o ad esperienze di vita personale. I sintomi più comuni sono: palpitazioni, vertigini, sensazione di svenimento, allucinazione o addirittura pianto improvviso. La causa di queste reazioni può essere ritrovata nei cosiddetti neuroni-specchio o, in senso più profondo, a livello dell’inconscio.
Non solo nei musei, ma davanti a qualsiasi forma d’arte si
può essere colpiti da questa sindrome. Personalmente mi è successa una cosa che
si ricollega ad essa leggendo una poesia di Eugenio Montale: Ho sceso, dandoti
il braccio almeno un milione di scale. Ricordo che nel leggere per la prima
volta questa poesia mi sono subito spuntate le lacrime agli occhi e ho provato
una sensazione stranissima, di malessere interiore e di confusione. Ovviamente
tutto questo ha avuto una breve durata, però questo episodio mi ha segnata
profondamente e da quel momento ammetto di guardare ogni opera d’arte con
un’altra prospettiva e chissà che riproverò quella sensazione così strana, ma
allo stesso tempo così bella!
E voi avete mai provato una cosa di simile? Cosa ne pensate
di questa cosa? Condividete pure le vostre opinioni e/o esperienze 😊.
FONTI:
https://www.stateofmind.it/2016/11/sindrome-di-stendhal-arte/
https://culturificio.org/la-sindrome-di-stendhal/
Penso che sia una sensazione molto unica e rara. Personalmente non l'ho mai sperimentata, ma allora stesso tempo sono molto curiosa!
RispondiEliminaPenso che una sensazione del genere ti faccia riflettere molto sulla grandezza delle opere e del lavoro svolto da questi autori.
Fin quando non siamo direttamente esposti a queste meravigliose creazioni non ce ne rendiamo conto, ma appena ci avviciniamo ce ne rendiamo effettivamente conto!
Questo tipo di sensazione la si prova poche volte nella vita, e penso sia unico! Far emergere in questo modo le proprie emozioni interiori è quasi straziante ma allo stesso tempo è liberatorio.
RispondiEliminaCiao! Ho letto con piacere il tuo articolo e l'ho citato nel mio post, spero ti faccia piacere: https://madmusei.blogspot.com/2021/04/unopera-darte-nel-cuore.html
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